Facile definire Italia Viva di Renzi: forza neoliberista senza se e senza ma.
A mio avviso incompatibile con la coalizione di centrosinistra e il suo programma elettorale ecologista e solidale qui a Genova .
Più complicato inquadrare il camaleontico Calenda... ma ci voglio provare.
È stato viceministro dello sviluppo economico nei governi Letta e Renzi, rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione europea nel 2016 e in seguito
Ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni.>
L'arrampicatura di Calenda prosegue per alte vette:
"Il 20 gennaio 2016 viene nominato dal governo Renzi come
Rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione europea, incarico che ha assunto il 21 marzo
Questa scelta inconsueta di nominare un politico in una posizione normalmente riservata ai diplomatici di carriera ha sollevato proteste da parte dei membri del corpo diplomatico italiano....>.
europarlamentare con 275.161 preferenze nella circoscrizione
nord-orientale nella lista PD - Siamo Europei,
arrivando primo fra i candidati della lista per numero di preferenze nella suddetta circoscrizione e risultando il candidato del Partito Democratico più votato in Italia.>
Ora può fare da solo e fonda Azione.
Wikipedia)
Ecco che con insalata di parole Calenda appronta il suo schizofrenico "manifesto", che però è un insulto a tutti i suddetti filoni storici a cui fa riferimento.
Dai fratelli Carlo e Nello Rosselli martiri del fascismo, l'azionista prima e socialista dopo Riccardi Lombardi, (quello delle riforme costituzionali di struttura) Piero Gobetti anch'esso morto per le violenze subite dai fascisti e rimescolamenti vari con il cattolico Sturzo. Mi va bene che ha lasciato fuori dal suo abnorme dipinto alla
Picasso i miei due indicatori di senso: Guido Calogero e Aldo Capitini firmatari nel 1941 del manifesto liberalsocialista.
La nuova forza politica di Calenda, di centro-sinistra,
progressista e riformista, un elenco di distorsioni di senso e significato incompatibili con il suo percorso.
Il profilo di Calenda, come è possibile verificare dall'inizio del suo percorso, è e resta neoliberista, finanzcapitalista come direbbe Gallino, incompatibile con tutte le filosofie politiche che si attribuisce, nonché pure anticostituzionale. Mistificazione pura.
Tutto il contorno è un camuffamento, fumo negli occhi della gente buttato da imbelle imbonitore.
Eppure "faccia di bronzo" Calenda ha commesso peccato di sicumera "Calenda: Cottarelli per unire riformisti e progressisti" (Il Secolo XIX mercoledì 15 giugno 2022).
Credo che qualsiasi lettore di giornali sappia che Cottarelli è neoliberista fino al midollo.
Più semplice definire il profilo di Emma Bonino radicale storica, sempre al seguito di Pannella oggi leader di +Europa.
Poche succinte parole, dalla scissione del 1955 di Pannella dal Partito Liberale, il Partito Radicale aveva perorato le cause dei diritti civili condividendo con la sinistra le politiche sociali e del lavoro, però dopo il 1989 con il crollo URSS Pannella ha ricomposto il pensiero libertario con quello neoliberista in campo economico oramai egemone. Emma Bonino con +Europa è l'attuale coerente interprete del pensiero neoliberista, ma persegue anche la difesa della laicità e dei diritti civili. Attualmente la posizione
neoliberista in campo economico di Bonino è persino ostentata, all'opposto di quella occultata di Calenda.
Qualche notazione storicamente veritiera su riformismo.
Il riformismo nasce nll'alveo del pensiero socialista ottocentesco in Germania in contrapposizione al socialismo massimalista rivoluzionario.
Per il riformismo, pur saldamente collocato nel pensiero socialista, in Germania sceglie la via liberaldemocratica parlamentare per conquistare il potere politico.
La Repubblica di Weimar (1918 e il 1933) è è l'esempio storico (1918 e il 1933).
Dopo la morte di Engels in Germania nel 1895, Bernstein ( (Berlino, 6 gennaio 1850 - Berlino, 18 dicembre 1932)) sviluppò una propria teoria revisionista per la realizzazione del regime socialista, fondata su un approccio graduale e riformista, piuttosto che rivoluzionario.
In Italia lo storico esponente del gradualismo-riformismo socialista è stato Filippo Turati ((Canzo, 26 novembre 1857 - Parigi, 29 marzo 1932) Quindi, secondo lo storico Tamburrano (San Giovanni Rotondo, 10 agosto 1929 - Roma, 21 giugno 2017) "il riformismo o è socialista o non è".
Il riformismo socialista nel primo Novecento si è scontrato duramente con i socialisti massimalisti rivoluzionari e con gli stessi comunisti.
Nel 1948 il pensiero riformista, con concertazione di Comunisti, Democratico Cristiani, Liberali, Repubblicani, Socialdemocratici e socialisti, ha plasmato la Costituzione italiana (Principi Fondamentali, diritti politici, civili, sociali, lavoro e modello di economia mista con funzione sociale anche di impresa privata a cui
l'8 febbraio 2022 si è aggiunto all'economia anche il vincolo ecologista (art.9 e art.41).
Riformismo costituzionale che con politiche parlamentari e di governo per i 30 anni gloriosi - anni 60 agli anni 80 – ha fatto crescere il Paese Italia e diminuito fortemente le disuguaglianze sociali.
Altra, opposta, la storia economico-sociale e politica con l'egemonia neoliberista in Italia dopo il 1989.
Quindi, non si può definire riformista il neoliberismo. Si può solo definire il neoliberismo contro-riformismo costituzionale.
La definizione attuale di forza centrista-moderata è puramente forza politica neoliberista mentre quella del tempo della “prima repubblica” si collocava comunque nell’ambito della Costituzione anti neoliberista.
Quindi l’area centrista-moderata nulla ha da spartire con "riformismo", socialismo liberale e liberalsocialismo.
Per Azione, Calenda si è già palesato e sostiene coerentemente Bucci. Sappiamo che è stato anche sciolto il dubbio amletico per +Europa della Bonino, che ha prevalso la sua anima libertaria compatibile con il generico “progressismo” di Dello Strologo.
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