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EVENTI

TITOLO

PRESENTAZIONE LIBRO:  SUL COLLE PIU' ALTO in dialogo con l’Autore  VALDO SPINI

 

DATA

17/05/2022

LUOGO

GENOVA

LOCANDINA

GIUSTIZIA E LIBERTA'
CIRCOLO “Guido CALOGERO e Aldo CAPITINI”
Cultura politica e Diritti dei Cittadini
vico Sant’Antonio 5/3a GENOVA
www.circolocalogerocapitini.it
e mail: luigi@fasce.it
cell.3391904417

MARTEDI’ 17 MAGGIO 2022 ORE 15-17
aula Mazzini, III piano palazzo dell'Università
Via Balbi 5 

PRESENTAZIONE LIBRO: 

SUL COLLE PIU' ALTO
in dialogo con l’Autore 
VALDO SPINI

FELICE BESOSTRI -giurista costituzionalista-senatore emerito
 e GUIDO LEVI - storico Università di Genova
Introduce e modera LUIGI FASCE

segue 
DIBATTITO

Il libro: E' la rievocazione delle figure presidenziali che si sono succedute da De Gasperi a Mattarella. Sono quattordici vicende che fanno quasi tutte storia a sé perché presentano svolgimenti molto diversi tra loro, a seconda degli anni, dei protagonisti e del contesto politico.
Una lunga storia da conoscere per capire le vicende politiche dell'Italia repubblicana.

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Presentazione Libro di Spini
Il libro di Spini è stato stampato nel Dicembre 2021 prima che fosse stato convocato il Parlamento in seduta comune integrato dai 58 delegati regionali per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana per il giorno 24 gennaio 2022 ai sensi dell’Articolo 85 Cost. che prevede che “Trenta giorni prima che scada il termine il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
La convocazione è stata fatta il 3 gennaio 2022 consideralo che il settennato si calcola dal giorno del Giuramento 03/02/2015 e non dalla elezione avvenuta Sabato 31 Gennaio alle ore 9.30 alla quarta votazione. Combinazione ha voluto che fosse eletto per un secondo mandato il 1 feb 2022 il giorno immediatamente precedente il compimento del settennato dopo una settimana difficile e all’ottava votazione.
Avessero letto il libro di Spini si sarebbero risparmiate brutte figure alcuni personaggi autoproclamatisi kingmaker. L’elezione del Presidente non è controllabile per scelta minimalista della Costituente ( non si è nemmeno preoccupata di dire con chiarezza se il Presidente fosse rieleggibile) e per ignavia delle Camere elette dal 1948 ai giorni nostri e per mancanza di iniziativa dei loro Presidenti persino nell’adottare norme regolamentari del Parlamento in seduta comune. Non è controllabile un’elezione in cui non sono nemmeno previsti i candidati. L’assemblea presidenziale è concepita solo come un seggio di votazione e in un seggio si vota e basta, non si parla e non si fanno dichiarazioni.
Ben diversa la situazione in Germania grazie all’art. 54 della Legge Fondamentale, molto più dettagliato dal nostro art.85 e per di più integrato da una legge federale sull’elezione del Presidente della Repubblica, che prevede che sono conteggiabili unicamente i voti dati a persone formalmente candidate da un componente dell’Assemblea presidenziale, composta dai membri del Bundestag e da un pari numero di delegati dai Länder in proporzione alla loro popolazione. La Germania è una Repubblica con forma di governo parlamentare come la nostra e anch’essa ha eletto 13 Presidenti ma solo 9 cancellieri. Non possiamo fare paragoni con il numero dei nostri presidenti del Consiglio dei ministri
L’elezione dei 13 Presidenti della Repubblica non è regolamentata, tutto sommato ci è andata bene.
Così si è sempre fatto e in fin dei conti non abbiamo eletto delinquenti abituali o golpisti occasionali: siamo in Italia e a Roma e lo Spirito Santo, che ispira i Conclavi nella scelta dei papi può provvedere anche alla scelta del Capo di uno Stato, che nel suo ordine è indipendente e sovrano, come la Chiesa cattolica secondo l’art. 7 della Costituzione. Da quando è vigente la Costituzione repubblicana lo Spirito Santo ha nominato soltanto 6 papi e ben 13 Presidenti della Repubblica, più del doppio.
Lo Spirito Santo ha evitato il pasticcio di eleggere alla presidenza il capo, anzi la Capa, dei servizi segreti, come se l’Italia fosse la defunta Unione sovietica .
Bene ha fatto Spini a contare anche De Gasperi, che non è stato eletto nemmeno nominato da nessuno, ma entrato in carica in forza di una norma del decreto Luogotenenziale 16 marzo 16 marzo 1946 n.98, avente per oggetto “integrazioni e modifiche al decreto-legge Luogotenenziale 25 giugno 1944, n. 151, relativo all'Assemblea per la nuova costituzione dello Stato, al giuramento dei Membri del Governo ed alla facoltà del Governo di emanare norme giuridiche”. che prevedeva che con la proclamazione dei risultati e fino alla elezione del Capo Provvisorio dello Stato nella prima seduta dell’Assemblea Costituente, nel caso di prevalenza della Repubblica «le relative funzioni saranno esercitate dal presidente del Consiglio dei ministri in carica nel giorno delle elezioni» (art. 2 c. 4 d.lgt. cit.). Come nello stesso articolo era previsto che il presidente del Consiglio dei ministri rassegnasse le dimissioni nelle mani del Capo provvisorio dello Stato eletto dalla Costituente. In un certo senso come ci racconta Spini si è autonominato in assenza di una proclamazione della Repubblica e costringendo Umberto II all’esilio.
Per fortuna si è trovata una soluzione che ci ha fatto uscire dall’impasse, ora la coerenza richiederebbe che Mattarella tenga finché le forze glielo consentono. Le nostre istituzioni non godono di popolarità, in particolare il Parlamento i cui membri non sono eletti ma nominati dai capi partito e di partiti che non sono quelli previsti dall’art. 49 Cost., di cui Spini aveva colto la centralità, presentando in ogni legislatura di cui avesse fatto parte un disegno di legge per la sua attuazione. Non solo i Parlamenti eletti nel 2006, 2008 e 2013 sono stati eletti con una legge elettorale incostituzionale come accertato in via definitiva dalla sentenza costituzionale n.1/2014 ed anche la legge elettorale del rinnovo 2018 presenta profili di incostituzionalità per le liste totalmente bloccate e il voto congiunto a pena di nullità tra candidato uninominale maggioritario e lista proporzionale collegata.
Se anche il Presidente della Repubblica fosse percepito come contingente e provvisorio, che sta lì finché diventa matura l’elezione Presidente del Consiglio in carica potrebbe essere la crisi finale delle nostre istituzioni. Non ci sono regole e sarebbe il caso di fare chiarezza sulla rielezione, che va espressamente esclusa anche in caso di riduzione del mandato a 5 anni. Escludendo la rielezione si può abrogare il semestre bianco. Dicevo che nonostante l’assenza di regole procedurali trasparenti non si sia mai eletto un Presidente del Consiglio dei Ministri in carica, una regola opportuna. Con la riduzione dei Parlamentari e la legge elettorale vigente, in cui una coalizione, che col Rosatellum non deve nemmeno più avere un programma comune, se raggiunge un 30/35% dei voti con distribuzione omogenea del consenso nel complesso delle circoscrizioni elettorali, abrogando la base regionale per l’elezione del Senato, può avere la maggioranza assoluta nel Parlamento in seduta comune, perciò modificare la Costituzione ed eleggersi un Presidente della Repubblica e nel giro di una legislatura nominarsi 9/10 giudici costituzionali su 15.
La vicenda del taglio dei parlamentari dimostra, che non ci sono procedure di controllo di costituzionalità neppure nel referendum costituzionale previsto dall’art. 138 Cost. quando si violano i principi supremi del nostro ordinamento costituzionale, come il principio di uguaglianza, intangibili anche da no
rme di rango costituzionale secondo la sentenza costituzionale n. 1146/1988. Il Trentino- Alto Adige/ Südtirol con 1.029.000 abitanti avrà 6 senatori eletti tutti direttamente in collegi uninominali maggioritari, in deroga al rapporto 3/8 maggioritari e 5/8 proporzionali. cioè più dei 4 dell’Abruzzo e del Friuli Venezia Giulia o dei 5 di Liguria, Marche e Sardegna, tutte Regioni ben più popolose e lo stesso numero della Calabria con i suoi 1.959.000 abitanti, quasi il doppio.
Dal 2006 il corpo elettorale non sceglie più i rappresentanti della Nazione, possono crescere le tentazioni di una elezione diretta del Capo dello Stato con stravolgimento del nostro ordinamento: assolutamente da evitare.
On. avv. Felice Besostri
GENOVA 17 maggio 2022>
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Socio fondatore del Gruppo di Volpedo e del Network per il socialismo europeo .