Cicagna 22 2 2020
Fiori dai Lager
Antologia di internati militari italiani
una difficile memoria
Coordina
Massimo Lagomarsino
Saluti
Sonia Gardella sindaco di Cicagna
Giovanni Boitano consigliere Regione Liguria– assente
Vincenzo Calisto – Marinai d’Italia
Enrico Soracco – alpini Cicagna
Luigi Fasce – presidente circolo G Calogero -A Capitini/FIAP GENOVA
Introduzione di Riccardo Pagliettini
presentazione di Massimo Lagomarsino
- sintesi evento
Il promotore della giornata è Riccardo Pagliettini, un attento cultore di storia locale e soprattutto di quanto accaduto durante l’ultimo conflitto bellico.
L’incontro è stato moderato dal giornalista Massimo Lagomarsino e sono intervenuti il presidente Nazionale ANEI Orlando Materassi e l’autrice del volume, prof.ssa Silvia Pascale.
Orlando Materassi ha sottolineato la correttezza del sottotitolo: una difficile memoria.
Dopo l’8 settembre 1943, con un’arbitraria decisione e violando le norme della Convenzione di Ginevra del 1929, Hitler, con la complicità di Mussolini, cambiò lo status dei nostri militari catturati: da prigionieri di guerra diventarono internati militari italiani negando loro la tutela e gli aiuti della Croce Rossa Internazionale.
Avrebbero, comunque, potuto riacquistare la libertà se solo avessero accettato di continuare la guerra accanto all’esercito tedesco o in quello della neonata Repubblica Sociale Italiana.
Circa 650.000 di loro risposero NO, un NO ripetuto più volte, e fecero della loro scelta, seppur con motivazioni diverse, il rifiuto di ogni tipo di collaborazione con nazisti e fascisti.
Continua Materassi: “Una scelta antifascista, di ragazzi e uomini che rifiutarono con coraggio la libertà e accettarono la prigionia per venti lunghi mesi nei Lager nazisti del Terzo Reich. La loro Resistenza li rese protagonisti di un secondo Risorgimento, quale fu la Lotta di Liberazione che portò alla sconfitta del nazifascismo. Cercarono di resistere alle violenze, alle fatiche del lavoro coatto,
alla fame, al freddo, e circa 50.000 di loro non fecero ritorno a casa.”
Il pomeriggio è proseguito con la presentazione dell’Antologia di Silvia Pascale “Fiori dal Lager”. L’autrice ha spiegato che il è una raccolta di lettere, di racconti, di diari e di interviste, per dare voce a cinquantatre Internati Militari Italiani. Le loro storie vivono ancora grazie agli scritti, alle memorie dei familiari, ai documenti e alle immagini inedite che costellano queste pagine.
Chi erano questi giovani uomini capaci di una scelta così drammatica?
Ragazzi poco più che ventenni, giovani padri di famiglia che hanno sacrificato un periodo della loro vita e che una volta rientrati hanno raccontato poco, ma la loro esperienza è rimasta impressa nell’animo ed è stata raccolta dalle proprie famiglie. In quest’opera hanno trovato voce anche alcuni di quelli che non sono tornati. Le loro storie sono state recuperate dai figli, dai nipoti o dai pronipoti, che hanno cercato per anni i documenti o anche solo una tomba, spesso senza neppure trovarla.
- scaletta intervento di Orlando Materassi
La particolarità degli IMI nel sistema concentrazionario
NO ai Tedeschi
NO alla RSI
Un rifiuto quotidiano
Non erano tutelati dalla Convezione di Ginevra del 1929 – No aiuti da parte della Croce Rossa Internazionale.
Diversità di internamento tra ufficiali rispetto ai graduati e soldati semplici
Il ruolo dei cappellani milirìtari
Dei 650.000 Imi 50.00 trovarono la morte nei Lager
Da considerare anche chi trovò la morte dopo la liberazione, durante la deportazione ( in particolare quelli fatti salire sulle navi e poi fatte affondare nel mar Egeo)
Oppure chi a Cefalonia o in altri luoghi i soldati italiani morirono in combattimento contro i Tedeschi fin subito il proclama dell’armistizio
IMI --- La prima forma di Resistenza
L’oblio ed il tardivo riconoiscimento
L’importanza della Resistenza degli IMI per la nascita di una nuova Italia Repubblicana e Antifascista.
La scelta del NO di una generazione nata ed educata sotto il regime
Un esempio di saper scegliere non rimanere indifferenti.
L’ANEI è impegnata a mantenere la Memoria degli IMI in percorsi di ricerca in prospettiva pedagogico-educativa, in particolare attraverso Testimonianze dirette e indirette di seconda e terza generazione.
Occorre tenere viva la Memoria attraverso l’educazione e la conoscenza della storia.
SE capire è impossibile, conoscere è necessario (P. Levi)
Difendere i Valori con le armi della democrazia, della pace,fraternità, solidarietà umanità
L’importanza della condivisione tra Istituzioni pubbliche, Scuole, Università, Associazioni, Istituti storici.
Non odiare, non dimenticare, perdonare
Ma l’importanza di rendere giustizia
Riconciliazione
Luigi Fasce appunti significativi di altri intervenuti
Relatrice Silvia Pascale autrice libro “Fiori dal Lager”
importanza della memoria
"insegno lettere nelle medie è mio obiettivo
passare le informazioni ai ragazzi"
illustra passi del libro
in particolare la fase del rientro …
Guareschi era un internato militare, importanti le sue storie.>
Interventi dal parte del pubblico
1 intervento
il comandante Gerolamo Delfino della mia nave
contravvenendo gli ordini ha salvato 250 alpini naufraghi in mare
gli alpini di Varazze hanno scritto su di lui un libro
aveva due figlie di Cicagna
propongo che facciano un incontro con gli alpini di Varazze.
2 intervento sindaco Gardella
ringrazia
ci tengo a rivederci per un prossimo incontro
Andrea mio nipote acquisito, ha fatto una ricerca sul nonno internato
Lagomarsino
ricorda che Andrea dopo tante sofferenze patite gli ha riferito che quando i militari sono rientrti in Italia non li volevano fare scendere dal treno
Pascale: peggio sono stati sottoposti dalle autorità a un questionario per conoscere i motivi per i quali hanno lavorato per i tedeschi
conclusioni presidente Orlando Materassi
non sono conclusioni, si prosegue sul tema perché è necessario
per un percorso pedagogico educativo ...
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