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ECOLOGIA

TITOLO

APPUNTI PER GENOVA NEL 21° SECOLO . Relazione di sintesi per la sinistra Liguria Paolo Gastaldo

DATA PUBBLICAZIONE

05/01/2010

LUOGO

Genova


APPUNTI PER GENOVA NEL 21° SECOLO .
Relazione di sintesi Di Paolo Gastaldo per…la sinistra Liguria …

PROGRAMMA :-TRASFORMARE GENOVA IN LABORATORIO URBANO AVANZATO ITALIANO PER :


ENERGIE RINNOVABILI/DIFFERENZIATA /ECO RESTAURO DELLA COSTA E DELLA COLLINA /
TURISMO /TRASPORTO PUBBLICO/CULTURA /SERVIZI/MULTICULTURALITA’ /AGRICOLTURA A KM ZERO
INNOVAZIONE TECNOLOGICA /NUOVE PRODUZIONI ECO SOSTENIBILI / RICERCA SCIENTIFICA /
SERVIZI/LAICITA’/CULTURA/ ARTE/ MUSICA/POESIA
DIRITTI/

ATTRAVERSO IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI
UN CONTROPOTERE PER INFLUENZARE SCELTE ED INNOVAZIONI
QUESTO E’ IL 21° SECOLO E LA DEMOCRAZIA !!!!!

01/GENOVA ,DALLA DEINDUSTRIALIZZAZIONE ANNI 90, ALL’ ODIERNO “PARTITO TRASVERSALE DEL CEMENTO “/premessa

Genova è stata una delle prime città italiane a subire un massiccio processo di deindustrializzazione. Quella che fu una delle principali roccaforti del modello IRI, delle partecipazioni statali ,sinonimo di garanzia, di redditi fissi, di contratti a tempo indeterminato …di aristocrazie operaie…di portuali miracolati ,di prepensionati a 19 anni 6 mesi ed 1 giorno, rapidamente scivolò verso quell’ economia di mercato che corrosivamente anticipava negli anni 90, i sinistri presagi della attuale fase discendente della globalizzazione, nei suoi effetti più nefasti ,conditi da precarietà ,bassi salari e assenza totale di proposte e futuro per le giovani generazioni.

La classe operaia genovese così passò velocemente da posizioni di forte contrattualità, benefici ed anche privilegi, ottenuti al prezzo di decenni di lotte che hanno contribuito alla crescita del benessere in questa città, ad un ruolo sempre più subalterno e silente, prepensionamenti, chiusure, trasformazioni del ruolo e del peso anche di mitiche organizzazioni come ad esempio la “COMPAGNIA UNICA“ dei lavoratori portuali detti “camalli” .

La crisi del porto e dei traffici che andavano altrove, verso altri scali più concorrenziali ed anche la dismissione di buona parte dell’ industria siderurgica ex Italsider .(Campi e cessione area a caldo di Cornigliano a Emilio Riva ) furono i segnali più evidenti della crisi che arrivava e mordeva, devastando sicurezze e certezze che fino ad allora erano state parte del processo virtuoso che dalla ricostruzione post bellica, aveva cambiato in meglio le condizioni di vita della maggior parte dei genovesi e … degli italiani.

Il nuovo corso, ( che se già fu annunciato fin dai primi anni 80, dalle politiche di Reagan in USA e dalla Thatcher in UK e trovò qui in Craxi nei governi: “caf”, la P2 e l’ establisment vasti consensi), si mostrò definitivamente e il crollo del muro 1989, fu il cambiamento storico, che marcava colla caduta del comunismo, la virata definitiva, l’ inversione di tendenza, … alla più grande rivoluzione neoliberista dell’ era moderna.

Genova per tutto lo scorrere degli anni 90,dopo i “fasti colombiani “1992, con relative ricadute giudiziali per concussioni che furono definite “colombopoli“, ebbe sul piano nazionale un ruolo opaco e simile a molte altre parti d’Italia che venivano progressivamente interessate da fenomeni di deindustrializzazione

Di pari passo sul piano nazionale, le sinistre nel modello Ulivo e nel Prodismo perdevano sempre più connotati sociali e di classe per assumere quelli di forze “liberal borghesi “ utili alla rapida riconversione del sistema produttivo italiano con le privatizzazioni di interi e giganteschi pezzi dell’ economia pubblica dalla Sme agroalimentare, alla Telecom all’ Enel,fino alle Banche con il corollario di cartolarizzazioni di proprietà pubbliche verso mete altamente speculative, (stile “i furbetti del quartierino”) furono i segni del cambiamento che avrebbero, nella demonizzazione dell’ economia pubblica, spostato in realtà risorse gigantesche a favore di nuovi ed avidissimi potentati (dal 2001 ad oggi è avvenuto il più grande e veloce spostamento di ricchezza della nostra storia dal 1870 ad oggi, dal lavoro salariato a ristrette oligarchie familisitico/ industrial /politiche e oggi il 10% della popolazione, possiede il 50% di tutta la ricchezza nazionale ! un ritorno in grande stile di un nuovo “medioevo sociale “)

A Genova i Ds saldamente al potere con la Margherita, come nel resto del Paese ove governavano, dimenticarono forme di correttivi allo strapotere del conflitto d’ interessi berlusconiano ED ANCHE UTILI CONTRAPPESI ALL ‘AVANZATA DEL MODELLO NEOLIBERISTA, consolidando invece la loro corte, fatta di interessi anche bipartisan tra l’ imprenditoria cosiddetta rossa e la sponda di centro destra, qui capitanata dall’ allora governatore Biasotti.(oggi Scajola )

Una lobby trasversale attivissima che dalla metà degli anni 90 ha gettato tre milioni di metri cubi di cemento sulla Liguria edificando nella metà delle aree libere.

Così dal Ponente al Levante, sono spuntati: grattacieli, seconde case e nuovi porti a sostituirsi a coste, colline e vecchie costruzioni. Tutto all’insegna della parola magica “riqualificazione”.
Un libro-inchiesta scritto dai giornalisti liguri Ferruccio Sansa e Marco Preve, già nel titolo punta il dito contro i responsabili, “Il partito del cemento” (edito da Chiarelettere, 320 pagine, ed.luglio 2008) fotografa la situazione e scopre che, nel paese spaccato in due, quando si tratta di edificare non ci sono più divisioni tra destra e sinistra.

Ma come è nata questa convergenza di interessi? lo ha spiegato uno degli autori, il cronista di Repubblica Marco Preve.

«Dai sindaci a salire c’è una buona predisposizione nei confronti dei costruttori.
Gli amministratori locali affrontano le difficoltà economiche portando nelle proprie casse gli oneri di urbanizzazione. Ma è una prospettiva miope, perché poi per queste nuove case si dovranno predisporre i servizi. Ma soprattutto perché i terreni finiscono, a meno che non si rivendano il cielo e il mare».

Nell’ analisi dei fallimenti del governo Prodi e D ‘Alema in cui si è condivisa solo una mera logica di conservazione di potere e di rendite di posizione, nella spartizione dei vari feudi e clientele elettorali, nel corollario di consentire in tutta Italia gigantesche cementificazioni, di aree grandi quanto l’Umbria e metà della Toscana messe assieme!!!, oltre ad alimentare un pil sporco, fondato su un modello di sviluppo distruttivo, inquinante, divoratore del territorio, induttore sì.. di occupazione precaria ma anche con caporalato, incidenti sul lavoro e profitti altissimi per costruttori e palazzinari, drogando altresì il costo delle case,… si è consumato il disfacimento della sinistra italiana e delle sua diversità rispetto all’ altra parte, condividendo eguale modello di società e di sviluppo, fondato sulla condivisione cieca e bipartisan del “turbo capitalismo”che è stato causa della recente debacle finanziaria statunitense e della crisi recessiva in atto anche qui da noi ,che avrà effetti devastanti sul piano occupazionale, probabilmente proprio nel 2009.

Il trionfo di Berlusconi nel 2001 e nel 2006 con persino la fuoriuscita/estromissione dei socialisti e la sinistra radicale dal Parlamento, ben si spiega proprio nell’opera di disfacimento del pensiero, dell’ autorevolezza e della proposta che la sinistra cessava di avere, scollegandosi forzatamente dal proprio elettorato naturale e dalla tutela suoi bisogni, per diventare invece solo forza di supporto accessoria/auto referenziale /televisiva, utile solo alle ristrutturazioni inter/capitaliste ed antipopolari in atto.

Per queste ragioni gli elettori disorientati hanno scelto la via più facile del dar credito alla politica televisiva, la demagogia, la superficialità, gli slogan facili del cavaliere sorridente ed ottimista, in un corso politico inquietante, pericolosamente spostato a destra che appare difficile da modificare, salvo la fine naturale del super premier che indurrà cambiamenti, ma in assenza di una sinistra strutturata, senza possibilità di governarli.
Altrimenti non resta auspicare che al peggiorare della crisi, la sinistra di base, ritrovi se stessa e la sua funzione rispondendo con lucidità, proposte e progetti talmente attuali, circa un modello di società nuovo e alternativo all’ attuale, da incidere… innescando domande nei giovani e nei soggetti sociali sensibili alla crisi, fino a indurre tali conflitti sociali, da influenzare la palude politica verso un mutamento di sistema, ma alla luce delle divisioni e dei contrasti oggi in atto tra i segmenti della sinistra radicale, questa interessante /stimolante prospettiva tende ad appannarsi. Il PD come previsto è nel pieno della sua crisi da partito ibrido e schizofrenico, oggi segnato anche come in Abruzzo ,Campania, Calabria da inquietanti segni legati alla sua questione morale, nato dalla fusione a freddo di due apparati, è un contenitore che produce solo correnti, risulta così nonostante la consistenza elettorale, senza proposte, alcuni vorrebbero collocarlo tra le fila del socialismo europeo, altri in quello dei partiti cattolici e cristiani, altri che lo hanno chiamato democratico per farlo uguale a quello americano .sono confusi perché non hanno ragionato sul fatto che…qui…. siamo in Europa. Sul fare e agire è: “ per le centrali nucleari/ ma anche per le rinnovabili , per i termovalorizzatori/ ma anche per la differenziata, per gli industriali ma/ anche per i lavoratori, per la globalizzazione ma/ anche contro, è per la laicità ma/ anche per il cattolicesimo, per la pace ma / anche per la spedizione militare italiana in Afganistan
si potrebbe continuare all’ infinito.

02/GENOVA OGGI.. TRA RECESSIONE E NUOVO POSSIBILE MODELLO DI SVILUPPO

La Liguria e Genova pur essendo ancora una delle poche aree stabili di consenso elettorale al centro sinistra, per le ragioni indicate anche nel libro di Sansa e Preve circa la criticata tendenza sviluppista e cementificatoria dell’ attuale classe dirigente egemonizzata dal PD, manca d’un idea e una progettualità in grado di indicare risposte utili e lungimiranti al futuro della Regione e di Genova.
Il successo avuto dalla Lega Ambiente ed altre associazioni di cittadini a respingere ad esempio il PIANO PERCHEGGI DELL’ AQUASSOLA indica una strada perseguibile per tutta la sinistra sociale ed ambientalista nel suo insieme che consta NELL’ INDICARE OLTRE CHE OPPONENDOSI, ANCHE SCELTE PIANIFICATORIE E PROGETTUALI ALTERNATIVE.

Si può quindi incidere sul governo della città anche stando all’ opposizione, fuori dai palazzi del potere , SENZA INTERESSI DI LUCRO E DI CARRIERE PERSONALI semplicemente lavorando sui territori e le realtà cittadine a partire dai bisogni ,costruendo potere contrattuale e proposte da far valere agli enti di governo della città, con modalità di moderna DEMOCRAZIA DIRETTA ,VERSO LA MORALIZZAZIONE DELLA POLITICA E L’ UTILITA’ PUBBLICA DELLA STESSA A GESTIRE E RAZIONALIZZARE L’ ESISTENTE A SERVIZIO DEI CITTADINI ,

QUINDI CI VUOLE UNA NUOVA PROGETTUALITA’ URBANA AVANZATA E SOSTENIBILE CHE SUPERI IL MODELLO CAPITALISTICO/GLOBALIZZATO PER RIAVVICINARE LE PRODUZIONI AI BISOGNI E AI CONSUMI .NEL QUADRO DELLA SOSTENIBILITA’ E DELL’ ECOCOMPATIBILITA’ AMBIENTALE E SOCIALE.

La città oggi se da un lato ha avuto un miglioramento sua immagine turistica a seguito degli interventi urbanistici:del 1992 sul PORTO ANTICO , Via S. LORENZO 2001 con conseguente pedonalizzazione e recupero delle facciate, la FIUMARA, progetto discusso ma che può essere inteso come inizio di un restyling a riqualificare il ponente, si pongono alcuni interrogativi proprio sulle ricadute che questa tendenza “terziaria/TURISTICA e commerciale” potrebbe avere sull’ economia locale, se non ulteriormente implementata, circa nuove traiettorie sulla scelta di un modello di sviluppo sostenibile alternativo che potrebbe offrire innovazione e nuova stabile occupazione con una pianificazione urbanistica concertata dal basso su nuova qualità della vita e PIL SOCIALE !

03/LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE GENOVESI

01/03\ GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI OBSOLETA…

Genova è ferma alle discariche e la differenziata ha una percentuale di incidenza molto bassa, uno scarso 12,5% fonte legaAMbiente liguria, il PD non ha una posizione chiara, parte di quel partito condivide i Termovalorizzatori che costano fino a 500milioni di euro, e richiedono almeno un iter da 6 a10 anni per essere realizzati,sono macchine che bruciano di tutto, non incentivano la differenziata, producono polveri fini che molti studiosi definiscono pericolose….cancerogene !

02/03/TRASPORTO PUBBLICO INADEGUATO .

Genova può definirsi la città dei motorini, ne circolano ogni giorno in centro e presso i luoghi di lavoro, decine di migliaia sono inquinanti più delle auto, il trasporto pubblico è carente nelle principali direttrici e offre bus sovraffollati ed indecenti che oltre ad irritare i viaggiatori, ne scoraggiano l’ uso, i treni locali spesso vengono soppressi, o riportano ritardi creando disagi ai pendolari .
Nell’ onda neoliberista si è parlato della privatizzazione dei servizi pubblici e delle municipalizzate cercando di aziendalizzare ad esempio l’ AMT ma la mobilità è un bene pubblico al pari dell’ acqua che non può avere finalità speculative ma solo di ricaduta sociale nel miglioramento della qualità della vita urbana, la riduzione degli sprechi e dei costi è semplicemente atto dovuto, nel quadro di una razionalizzazione che si innesti a far valere nella gestione dei SERVIZI … LA QUESTIONE MORALE .

Il sistema autostradale collassa facilmente sopportando oltre che il traffico locale anche quello interregionale e di collegamento alla Francia al Piemonte/Lombardia /Emilia e alla Toscana, INCIDENTI STRADALI ,TIR IMPAZZITI SONO LA NORMA che causa spesso il black out viabilistico del ponente e del centro della città per la fuoriuscita delle auto dall’ autostrada spesso bloccata per ore nei tratti Voltri/ Sampierdarena ed anche Nervi /centro .
La metropolitana genovese 8km circa in oltre 20anni di realizzazione e probabilmente costi faraonici, è l’ esempio di quanto avviene in tutta Italia, circa la realizzazione di grandi opere d’ interesse pubblico che generalmente sforano nei costi e nei tempi realizzativi anche di 7/10 volte quelli della media europea (disamina costi TAV in Italia e raffronti EUROPEI ), un vero scandalo che si riproduce sprecando in 1000 rivoli danaro pubblico ad alimentare solo parassitismi, sub appalti e rendite di posizione per gruppi bipartisan legati ai grandi partiti di potere .

Infatti in Italia i soldi per il welfare sociale, LE PENSIONI , gli ammortizzatori anche estesi ai precari non ci sono!!!, ma quelli che vanno in tasca a: faccendieri, manager milionari ed inutili, parassiti e politici ..CI SONO SEMPRE ! E TANTI !

03/03/PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA BASATA SU VECCHIE CENTRALI ALIMENTATE DA COMBUSTIBILI FOSSILI

Tutto si fonda sul vecchio modello ENEL/ENI /SNAM CON IDEE DI ADDIRITTURA PROPORRE IL CARBONE PULITO VEDI VADO LIGURE E POLEMICHE, non c’è nessuna idea seria dell’ affrontare un piano energetico cittadino e regionale sulla base nuove tecnologie, prevale il modello Snam e dei grandi collettori di trasporto del metano, il PD condivide i Termovalorizzatori come fonte di produzione d’ energia elettrica dalla combustione dei rifiuti, e strizza l’ occhio al ministro Claudio Scajola sulle centrali nucleari che costerebbero 10miliardi di euro cadauna, con iter lunghissimi di realizzazione e tonnellate di scorie nucleari che non si saprebbero dove smaltire .!!!

04/03/OBSOLESCENZA E SCARSA QUALITA’ ABITATIVA E SOCIALE DELLE PERIFERIE

Se da un lato si è investito SUL MODELLO MOVIDA NEL CENTRO STORICO E SUOI COLLATERALI TIPO IL GALATA MUSEO E L’ ACQUARIO ,le periferie intese tra l’ estremo ponente, la Valpolcevera, la Valbisagno risentono pesantemente sia dalla vecchia e scadente edilizia speculativa anni 50 che del nuovo sviluppismo cementificatorio. A Voltri infatti non sono in pochi a rimpiangere le vecchie spiagge di Prà oggi distrutte per far posto al WTE che non ha dato risultati esaltanti in termini d’ occupazione ma altresì alterato e distrutto una vocazione balneare che precedentemente creava almeno qualità della vita… indotti ed occupazioni stagionali , legate alle gestioni delle spiagge. La Valpolcevera non ha saputo sfruttare a pieno l’ occasione della deindustrializzazione sia dell’ acciaio, Campi che delle raffinerie di S.Quirico Garrone Erg, il risultato è il dipanarsi scomposto di sequenze di capannoni industriali senza verde o rispetto e contiguità alcuna con le sponde fluviali del Polcevera e rilievi collinari limitrofi, solo uno stradone a scorrimento veloce costellato, da un fiumiciattolo e da edifici contenitori di commercio come l’ IKEA, Castorama e più in fondo l’ Ipercoop e la Metro. La Val Bisagno dopo gli abitati di Marassi e Staglieno presenta lo stesso modello sulla sponda destra già visto nella Valpolcevera, nessuna idea di paesaggio, di recupero A VERDE, di consentire/ progettare una qualità decente della percezione urbana MA SOLO L’ IDEA ARCHITETTONICO/ MERCATISTA DELLE SUPER VOLUMETRIE, UTILI FORSE A LIVELLO OCCUPAZIONALE/REDDITUALE /IMMOBILIARE … MA ANCHE INFESTANTI SUL PIANO DELL’ IMMAGINE URBANA E D’ IMPATTO AMBIENTALE …CHE VA’ A CONFLIGGERE CON LA VIVIBILITA, INDICANDO NEL CONSUMO,NEL TRAFFICO VEICOLARE PAROSSISTICO CONTINUO E REITERATO … LA SOLA TRISTE E ALIENATA OPPORTUNITA’ RELAZIONALE E SOCIALE .


05/03WATER FRONT E SVILUPPISMO PORTUALE
Da : http://www.mentelocale.it/societa/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_9875”
Di: Laura Calevo del26 MAGGIO 2004 si legge :” Un progetto da 16.000.000.000 di euro da realizzarsi in tre step temporali di 6, 12, 18 anni. Si tratterebbe di trasformare l'attuale aeroporto in porto e spostare la pista d'atterraggio in mare, così come anche i cantieri navali. Due isole, insomma, collegate alla costa con un tunnel e costruite con la tecnica dei cassoni galleggianti. Questo nuovo sistema è molto più pulito e sostenibile rispetto a quello dello riempimento, con costi praticamente uguali e tempi notevolmente più brevi. Il progetto di riqualificazione si estende da levante a ponente e mira a riavvicinare la città al mare, a migliorare le condizioni di vita degli abitanti e, naturalmente, a potenziare il porto in relazione alla sua funzione economica.”…

Se già chi osserva dall’ alto l’ impatto ambientale devastante dei riempimenti portuali del WTE dalle colline sopra a Voltri è facile comprendere dai costi, e dal profilo cementificatorio del progetto, l’ impatto che avrebbe tale proposta che fu presentata in “pompa magna nel 2004 ma che fu rigettata proprio per la faraonicità dell’ idea, dei costi e dei tempi per realizzarla .Oggi Renzo Piano illustrissimo architetto è il consulente prediletto di Marta Vincenzi lo stesso che ha definito inutili opere d’ insediamento di impianti di produzione eolica sulla diga foranea e sulle colline della città.

Ma resta che il recupero del water front inteso come sostenibilità e riqualificazione ,miglioramento della qualità della vita dell’ intera Genova è quanto mai importante, in questo ambito va segnalata la demolizione della acciaierie di Cornigliano e la necessità d’ un monitoraggio intenso sulle future destinazioni d’ uso dell’ area di 1milione di mq .al fine di consentire una riappropriazione da parte del quartiere, con un doveroso affaccio al mare, in luogo che causò tumori e malattie ai suoi abitanti per anni costretti a subire polveri e diossine provenienti dagli impianti, si tratta di riprogettare almeno un affaccio al mare qualificante e coerente con un piano di restyling della città volto al nuovo e al vivibile e non soltanto agli appetiti mai sazi,.. dei terminalisti che spingono invece fino all’ inverosimile per nuovi “tombamenti” che in passato si scontrarono circa l’ eliminazione della spiaggia di Voltri con i comitati del Ponente.
I terminalisti sono autori anche del progetto BRUCO una galleria devastante di 40km che dal wte di Voltri sbucando in Piemonte in località Cirimilla, devasterebbe anche l’ alto Monferrato e i rilievi collinari dei vigneti dell’ Ovadese verso Rivalta e lì una mega cementificazione per ospitare sempre più container. .
Alcuni importanti settori dell ‘ economia e del governo della città pensano però in modo tradizionale e credono che la soluzione sia solo “portuale” nel conseguimento dei 10milioni di TEUS all ‘ anno in una logica ancora succube di una cultura industrialistica che guardava alle tonnellate annue di acciaio prodotto, fin quando l’ acciaio era magari più conveniente produrlo all ‘ est o in estremo oriente, così oggi anche questa idea di SUPER/PORTUALITA’ sembra segnare il passo contenuta da limiti geografici e logistici e anche dai processi recessivi in atto, alla cui soluzione forse bisognerebbe sacrificare altro territorio, non solo in Liguria ed anche nel basso Piemonte con nefasti effetti d’ impatto ambientale e di conflitto con comunità locali ,insomma non saremo mai Rotterdam e forse neppure Amburgo, ma forse una città d’ interesse internazionale…. non sbagliando il tiro…

05/03/CENTRO STORICO PORTO ANTICO E MOVIDA

Non sottovalutando affatto gli effetti economici indotti al turismo derivante da - Acquario/ Galata/ Ducale e movida, il centro storico è e rimane il principale punto d’ interesse nel quadro della lunga trasformazione che la nostra città ha intrapreso da trent’ anni a questa parte, se pensiamo alla Genova anni 70 inquinatissima fondata su un industrialismo da dopo guerra, a cui per un salario sicuro ben valeva la possibilità anche di contrarre il cancro o respirare diossina e polveri, si è passati ad una nuova visione del vivere urbano, in un cammino che nonostante la crisi economica in atto non può più tornare indietro, fattori circa il benessere ambientale e la qualità della vita, si sono comunque, nonostante il “berlusconismo demenzial televisivo”, AFFERMATI E DIFFUSI NEL VIVERE CIVILE.

L‘ interesse recente di molti spot pubblicitari girati in città, della cinematografia, tipo l’ ultimo film di Soldini “Giorni e Nuvole, i trascorsi interessi della Rai “Vento di Ponente “ e un film recente intitolato proprio "Genova" del regista Michael Winterbottom che parteciperà al London Film Festival e verrà proiettato nelle sale del Festival ad Ottobre 2009.,fanno intravedere un percorso non convenzionale del futuro di questa città non più elemento fondante e opaco della rivoluzione industriale d’ ottocentesca memoria ma …forse qualcos’ altro.

Genova evidentemente piace nei suoi squarci scenografici tra architettura, cielo e mare… che questo sia un segnale d’ una nuova tendenza economica è tutto da stabilire… ma concorre a farci riflettere sul significato dell’ immagine e di quanto in questa società sia preponderante nel gradimento o meno di un prodotto o anche di un territorio .

La società della comunicazione metabolizza velocemente questi concetti attraverso i media che conferiscono non solo al prodotto di consumo ma anche a città ed ambienti paesaggistici, dignità improvvise e gradite.
Basti pensare a metropoli e “capitali del mondo” come New York , Londra, Berlino,Tokio, Barcellona ,Valencia colle nuove architetture di Calatrava e di come letteratura, immagine e cinema abbiano contribuito alla loro economia diventando luoghi del pianeta …ambienti irrinunciabili della…”globale … geografia urbana .”

Ma occorre oltre che salvaguardare un ambiente architettonico autentico e di grande interesse anche ottenere che esso conservi le peculiarità che sempre ebbe il centro storico di Genova fin dal medioevo come elemento di una “repubblica del mare” pluralistica ante litteram ed aperta anche allo scambio con mercanti e uomini d’ altre nazionalità che anche allora giravano per questo mare.
Quindi và respinta la logica degli immobiliaristi speculatori buoni solo a drogare i prezzi delle case inducendo migrazioni di cittadini extracomunitari che oggi vivono in quei sestrieri pacificamente deportandoli a future… nuove …forse orribili banlieau collinari !
Occasioni di nuovo impulso economico per il centro storico potrebbero essere opere come la riconversione nel porto antico dell’ ex silos granario Hennebique contiguo al Galata, a moderno museo delle attività produttive, poi Ponte Parodi e il progetto vincitore del concorso ivi indetto e vinto da architetti olandesi.Queste occasioni di investimento pubblico e progettualità induttrice di occupazione e ricadute utili all’ economia del centro antico, devono essere anch’ esse, poste al vaglio delle comunità locali affinché il costruito sia conforme ai bisogni e agli standard più attuali di sostenibilità, verso modalità d’ uso che sappiano garantire ritorno di immagine qualificata ed utile occupazione, in un il futuro che a Genova stà andando anche in questa direzione.

04/Il progetto Genova in alcuni punti per una città democratica, moderna e partecipata

“Il progetto Genova” dovrebbe quindi accordarsi nel prosieguo dell’ impulso legato alla riqualificazione di pregio dell’ ambiente urbano e all’ incremento di tutto ciò che di converso può attivare sempre maggiore interesse d’ immagine e collocazione della nostra città. Ma molte sono le pecche da risolvere anche per costruire un rapporto fertile coi territori le associazioni e i gruppi,che s’ attivi nuova progettualità “cantiere democratico” per un urbanistica partecipata e non solo imposta da caste e potentati sulle spalle della cittadinanza .

A/04-RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA .

occorre lottare ed imporre questa visione dello smaltimento rifiuti, che è moderna ecologica e induttrice di nuove virtuose filiere occupazionali nel recupero dei cicli tra:- l’ umido, il cartaceo, il vetro, le plastiche e tutte le risulte dei tecnologici che possono essere riciclati adeguatamente riducendo costi e dispersioni inutili in imballaggi sempre in crescita tanto da costituire sempre più un problema di smaltimento .NO QUINDI A COSTOSI INCENERITORI CHE DI FATTO AUMENTEREBBERO LE POLVERI FINI ED ANCHE NUOVE INGOMBRANTI CEMENTIFICAZIONI

B/04-UNA CONTROPIANO PER IL TRASPORTO PUBBLICO E SUO INCREMENTO

L’ aumento della mobilità pubblica è essenziale nella riduzione di polveri fini e co2 in atmosfera, Genova è letteralmente assediata da auto ingombranti e suv giganteschi con motorini infestanti in ogni luogo ,(LA PERCHEGGITE, tendenza che dà più valore ai box che agli umani, vale di più creare ricoveri per le auto che abitazioni per la gente a basso costo !) capire ed entrare in merito a questi problemi circa le disfunzioni croniche dell’ AMT i disservizi delle Ferrovie locali, dei costi e delle prospettive per il continuo dei lavori della metropolitana oggi fermi soli 8km ! La questione della gronda di ponente sua sostenibilità e necessarietà nel rispetto della ‘ ambiente e verifica con le comunità sociali interessate sono problemi da affrontare ed anche da progettare con nuove soluzioni da far passare al vaglio della cittadinanza in risposta ai bisogni di una città sostenibile ed ecologicamente meno vessata dal peso delle polveri fini e della congestione viabilistica .
Analoga attenzione per non essere considerati QUELLI DEL NO và posta su attente disamine di ciò che attiene anche il 3° valico ferroviario al quale non si può essere aprioristicamente contro … la conversione ai trasporti su ferro da gomma è UNA PROSPETTIVA DA PERSEGUIRE NEL QUADRO DELLE ATTUALI CRITICHE SITUAZIONI IN CUI VERSA IL NODO AUTOSTRADALE GENOVESE CHE MAGGIORE UTILIZZO DELLE FERROVIE PER IL TRASPORTO DELLE MERCI IN SOSTITUZIONE DI MIGLIAIA DI TIR CHE QUOTIDIANAMENTE INVADONO LE STRADE, SAREBBE QUANTO MAI OPPORTUNO PREVEDERE… EGUALE ATTENZIONE NEL CICLO URBANO SAREBBE QUELLO DI INDIVIDUARE ANCHE PERCORSI CICLABILI PROTETTI ED UTILIZZABILI PER MOBILITA’ SOSTENIBILE COME AVVIENE IN MOLTE CITTA DEL NORD EUROPA .

C/04-UN PROGETTO ENERGIE RINNOVABILI QUI A GENOVA .. PER USCIRE DALLA CRISI …

Il calo del costo del barile di petrolio passato da 150$ al barile a circa 40$, fa già tranquillizzare i governanti che tirano un sospiro di sollievo e parlano di miracoli e meraviglie tra la SOCIAL CARD e il calo del prezzo della benzina, che sarà la manna dal cielo per le famiglie impoverite del ceto medio italiano, quindi di progetti di nuove tecnologie sulle rinnovabili … neppure a parlarne !
Ma si sà in chi detiene il potere c’è solo l’ inettitudine , la brevimiranza, la superficialità, la malafede e conviene di più navigare a vista che non intraprendere azioni o progetti che potrebbero scontentare gli oligarchi che smetterebbero di concedere favori e premi e forse … “paghette” ..ai ministri europei … in cambio del lasciar fare , fenomeno ben noto non solo italiano, Rifkin già da tempo indicò nelle multinazionali la causa dell’ immobilità e del condizionamento che esse con il loro strapotere finanziario hanno nell’ insabbiare e rallentare ogni processo legislativo a loro non favorevole, le recenti polemiche circa le rimostranze di Berlusconi e la Marcegaglia ad adottare il piano europeo sulle emissioni da ridurre antro il 2020 come da protocollo di Kioto, la dicono lunga sugli interessi che questa classe politica di centro destra punta .per difendere privilegi che non vanno certo nella direzione della logica, degli interessi dei popoli e della lungimiranza ma dell’ immediata convenienza .

Genova non è altro che lo specchio e il riflesso della situazione nazionale di sudditanza ai diktat dei monopolisti pubblici e privati così tutto viene insabbiato e a parte qualche dotta conferenza, il discorso su questa nuova prospettiva viene quasi sempre posticipato a date lontanissime e da definirsi .

Ma il tempo fugge ! siamo già quasi 7 miliardi al ritmo di crescita fondata sulla quantificazione del PIL SPORCO come avviene oggi e che ha prodotto questa gravissima crisi recessiva che Berlusconi e suoi ,…con i sorrisi e l’ ottimismo cercano di minimizzare ma senza riuscirci, anche se i tassi di crescita e il PIL Sporco dovessero riprendersi la catastrofe avverrebbe comunque NELL’ INSOSTENIBILITA’ FOLLE DI QUESTO MODO DI PRODURRE CHE SPRECA ED INQUINA MOLTO PIU’ DI CIO’ CHE RENDE ! LA RICCHEZZA PROCAPITE RISPETTO ALLA META’ DEGLI ANNI 70 IN ITALIA E IN ALTRI PAESI DELL’ OCCIDENTE SI E’ RIDOTTA VERTIGINOSAMENTE ASSIEME AI SALARI E ALLA PAGA ORARIA SPOSTANDO RISORSE A VANTAGGIO DI MINORANZE ,QUINDI LO SVILUPPO E IL PIL SPORCO SBANDIERATO, OLTRE AD INQUINARE A SCONVOLGERE I CICLI CLIMATICI DEL PIANETA, IMPOVERISCE ED INDEBITA SEMPRE PIU’ VASTE FASCE DI POPOLAZIONE ANCHE… NEI PAESI BELLI E VETRINA DEL EX BENESSERE OCCIDENTALE !”

A Genova compito delle forze progressiste vista la perniciosa deriva di questo modello capitalista non più in grado d’essere perseguibile pena il fatto di tornare realmente indietro verso una nuova barbarie è quello proprio per le caratteristiche new age di questa città ex industrialista e in cerca di un suo futuro che la traiettoria debba essere indicata proprio nel riconvertire ricerca e progetti, verso la produzione qui, di nuovi prodotti da adottarsi per incrementare occupazione know out e sviluppo dal :FOTOVOLTAICO , SOLARE TERMICO, L’’ EOLICO, L’ IDROGENO.
Senza un ritorno del pubblico, dell’ economia reale a partire DAI BISOGNI DI OGNI COMUNITA’ AL LORO SOSTENTAMENTO… NON C’E FUTURO ! Aspettare in silenzio il benefizio del capitalismo illuminato o del gruppo che investa qui è pura illusione ! LA SINISTRA PER RIPARTIRE… HA BISOGNO DI PERCORRERE UNA SUA TRAIETTORIA … QUELLA DI FARSI PORTATRICE CONVINTAMENTE DI UNA ECONOMIA SOSTENIBILE …LA SOLA OGGI …POSSIBILE !.E’ solo con un lavoro di base capillare, coinvolgendo i cittadini alle lotte e a scelte radicali e logicamente perseguibili per la sopravvivenza di una forma di società civile per le generazioni future che stà la prospettiva da seguire e la risposta da dare.

D/04/MONITORARE IL PROGETTO ERZELLI A CHE NON SIA SOLTANTO NUOVA CEMENTIFICAZIONE
Cornigliano la sua sistemazione, e gli Erzelli zona contigua sopra il casello autostradale di Sestri saranno altri dei nodi nevralgici della nuova Genova, un progetto ambizioso di campus universitari, laboratori e nuove imprese più residenze che può anche essere attrattivo, risanando ed utilizzando la collina oggi mozza e squallido ricettacolo di container ma a patto che vi sia controllo da parte della comunità locale, qualsiasi progetto senza adeguate verifiche pubbliche, può trasformarsi solo in cementificazione che andrebbe a gravare su un sistema insediativo già congestionato e gravato dalle gravi disfunzioni di funzionalità del sistema autostradale proprio a Sestri , uno dei luoghi di maggior collasso viabilistico, frequente in caso di tamponamenti o carico veicolare parossistico, come spesso si determina proprio in quel tratto, sovraccaricare di nuove auto che raggiungerebbero un simile complesso, potrebbe letteralmente portare al blak out l’ intero nucleo viabilistico già asfittico, nei collegamenti sia autostradali che dalla via Cornigliano verso Sestri.
Il progetto non entrando nel merito delle volumetrie che andrebbero attentamente analizzate e studiate in rapporto all’ area in questione, è certo che non presenta alcuna soluzione innovativa dal punto di vista della sostenibilità , in carenza di regolamenti comunali che non hanno disposto alcun criterio ecocompatibile circa la realizzazione dei nuovi edifici… che senza norme di indirizzo, risulterebbero già vecchi, costosi e insopportabili dal punto di vista energetico (come lo sono quasi tutti gli edifici genovesi di edilizia obsoleta creata soprattutto caoticamente negli anni 50, con modalità speculative che hanno dispersioni termiche altissime per la scarsità di coibentazione, il che richiede costi altissimi d’ energia termica al loro riscaldamento) .progettare il nuovo quindi senza regolamentazioni e norme certe per la sostenibilità, è oggi inaccettabile e risulterebbe solo un favore ai costruttori per meglio conseguire profitti.

E/04/REALIZZARE ALLOGGI DI NUOVA EDILIZIA ECONOMICA POPOLARE IN AREE DI INDUSTRIE DISMESSE DA CENSIRE E REPERIRE E NEL PERIMETRO URBANO// CON CARATTERISTICHE AVANZATE DI BIOCLIMATICITA’ /SENZA ULTERIORI CEMENTIFICAZIONI COLLINARI/UNA POLITICA PER GLI ALLOGGI SFITTI (SONO 25000 SOLO A GE.)

F/04/IMPLEMENTAZIONE ATTIVITA’ AGRICOLE BIOLOGICHE A KM ZERO. AGRICOLTURE DI NICCHIA COLLINARI/LATTE/ FORMAGGI/VERDURE /VINI /OLIO /ECOMERCATI A PREZZI CONCORDATI PER LA POPOLAZIONE, IN ALTERNATIVA AI CIBI GLOBALIZZATI COSTOSI E CARICHI DI PESTICIDI !

G/04/VALORIZZAZIONE TURISTICA FORTI E COLLINE /IPPOVIE E CICLABILI /LE COLLINE GENOVESI COME POLMONE VERDE E PARCO DELLA CITTA’ ..LUOGHI DELLA MEMORIA E DELLA BIODIVERSITA’..

H/04/RESTILYNG ECOLOGICO ED AMBIENTALE DELLE SPIAGGE E DEL WATER FRONT CITTADINO DA LEVANTE A PONENTE .—RIPASCIMENTI –DEGLI ARENILI /DIFESA DALL’ EROSIONE MARINA /ARREDO URBANO PER LA COLLETTIVITA’ –DA VOLTRI MULTEDO /S.GIULIANO .FINO A NERVI---PER QUALITA’ DELLA VITA DI CHI VIVE A GENOVA E ANCHE MODI PER ATTRARRE TURISTI ED INDOTTO/VERNAZZOLA /BOCCADASSE /RIPRISTINO DELLA SPIAGGIA E FRONTE DEPURATORE /PERCORSO TURISTICO-RIQUALIFICAZIONE AMBIENTE PAESAGGISTICO SU DEPURATORI URBANI /INSERIMENTO TORRI EOLICHE /ANCHE SU DIGA FORANEA…VISITABILITA’ /TRAGHETTI DI COLLEGAMENTO /URBANI .
I/04/INDURRE STIMOLI PER RICERCA ED INNOVAZIONE..PER SOPRAVVIVERE ED ESSERE COMPETITIVI, DOBBIAMO SMETTERLA DI VIVERE PASSIVAMENTE NELLA LOGICA DA COLONIA USA O DOMANI FORSE DEL”CELESTE IMPERO CINESE”!!!! TORNARE QUINDI ALLA NOSTRA CULTURA, ARTE ,PENSIERO, CREATIVITA’ A: .INNOVAZIONE RICERCA –SCIENZA E PROGRESSO-CHE SONO ELEMENTI ESSENZIALI DELLA NOSTRA INDIPENDENZA ED AUTONOMIA ANCHE IN SEDE EUROPEA -COLLEGARE QUINDI L’ AZIONE CON TUTTI GLI ORGANI DELLA FORMAZIONE, DALLE SCUOLE ELEMENTARI, MEDIE E LICEI, FINO ALLE UNIVERSITA’, AVVICINANDO A QUEST’ IDEA I DOCENTI DEMOCRATICI CHE CONDIVIDONO QUESTA RIVOLUZIONARIA IDEA DI LIBERTA’ E DI INDIPENDENZA DALLA SOFFOCANTE E SOFFERTA GLOBALIZZAZIONE OPPRESSIVA CHE ABBIAMO SUBITO E SUBIAMO PRODUCIAMO CIO’ CHE CI SERVE !!! E INVENTIAMOCI COME REALIZZARLO !!! BASTA CON LE NEW ECONOMY FALSE ED IMPORTATE!!! COSTRUIAMO IL NOSTRO FUTURO DA NOI STESSI/DA ITALIAN I!!! DA GENOVESI !!! A PARTIRE DA DOVE SI VIVE E IL FUTURO SAPREMO GOVERNARLO E NON SUBIRLO COME SUDDITI EBETI DA QUESTO O QUELL’ IMPERO ODIOSO ED OPPRESSIVO DI TURNO !!!

CONCLUSIONI
In sostanza questo documento redatto col solo scopo d’ offrire stimoli per una nuova politica urbana ,semplicemente nella lunghezza della trattazione e la complessità di tutti i temi che una città come Genova implicano,vuole indicare un idea di creare un URBAN LAB DAL BASSO…che fruttuosamente ascoltando comitati cittadini,associazioni e forze sociali, sia in grado di dire la propria e di contare nelle scelte diventando una sorta di CONTROPOTERE DEMOCRATICO, la complessità della situazione economica sociale, tra esigenze di multiculturalità e nuova convivenza civile integrata e partecipativa, non può più riservare solo scelte decise tra “caminetti”… con pochi amici di oligarchie di destra o di sinistra… che in primis operano sulla scorta di solo loro opportunità ed interessi … ma proprio indurre attraverso la partecipazione il contrario … che è il riavvicinare dal basso i cittadini alle scelte facendo emergere i loro bisogni .

Questo tipo di progettualità condivisa, per essere efficace dovrà affrontare localmente tutti i temi che anche a livello nazionale si riverberano in questo periodo incerto di passaggio da un modello che si è rivelato fallimentare la globalizazione ed un altro che IMPLICHI ANCHE UNA NUOVA VESTE RINNOVATA DELLA POLITICA CHE LOCALMENTE PUO’ CONTRIBUIRE AD UNA CONVIVENZA CIVILE PIU’ ADEGUATA E MODERNA AD ACCOGLIERE LE SFIDE CHE ANCHE QUI SI RIVERBERANO DA GRANDI ED INSOLUTE QUESTIONI E URGENZE, AD AFFRONTARE UN NUOVO CAMMINO SUL PIANO PRODUTTIVO ECONOMICO ,CULTURALE E SOCIALE …TEMA QUANTO MAI ATTUALE VISTA LA DERIVA CHE UN CERTO MODELLO TELEVISIVO, CONSUMISTA HA PRODOTTO, RIUSCENDO A SPEGNERE SOGNI E SPERANZE NELLA GENTE CHE PER LA PIU’ PARTE SI CONTENTA E RASSEGNA AD UBBIDIRE ACRITICAMENTE AD UN SISTEMA CHE SA’ OFFRIRE IN PREMIO E IN CAMBIO DI PRECARIETA’ E MISERIA SOLO… INUTILI E FUTILI … OGGETTI DI CONSUMO .

LAICITA’, EDUCAZIONE, INFORMAZIONE, CULTURA, FORMAZIONE SCUOLA, LAVORO, SERVIZI, INTEGRAZIONE SOCIALE, TERRITORIO, AMBIENTE ,SANITA’ , DIRITTI ,WELFARE, BENESSERE, sono e saranno sempre i nodi centrali su cui ricostruire la sinistra in questo paese che si spera torni ad essere d’ utilità ,con un pensiero propositivo, SERIO ED AUTOREVOLE, e non solo mera esibizione d’ autoreferenzialità di leader ormai discussi, verso il coinvolgimento di nuovi ed attivi soggetti sociali che sappiano offrire idee e stimoli fertili ad un futuro … che è TUTTO DA COSTRUIRE!











Socio fondatore del Gruppo di Volpedo e del Network per il socialismo europeo .