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CULTURA POLITICA

TITOLO

Massimo Cacciari INTERVISTA PUBBLICA Lunedì 1° marzo 2004 alla Sala Mazzini del Jolly Hotel Plaza di Genova - Attualità -
  Sintesi di Michele Isola
DATA 01/03/2004
LUOGO Genova

Sono presenti i giornalisti Paolo LINGUA, (La Stampa), Mario PATERNOSTRO (Primocanale), Andrea PLEBE (Secolo XIX) e Wanda VALLI (La Repubblica).
Moderatore: Mario Epifani - Associazione l'Europa che vogliamo

Nella sala Mazzini del Jolly Hotel Plaza gremita da inizio all’intervista Wanda Valli con una difficile domanda sulla difficile giornata di domani a Genova con i ventisei processati per devastazione e saccheggio durante i fatto del G8, in particolar modo chiedeva al Prof. Cacciari se a suo giudizio era giusta la scelta del Comune di Genova di costituirsi parte civile.
Secondo l’articolata risposta fornita da Cacciari bene ha fattoli Comune perché solo in tale veste tecnico processuale potrà dare un contributo chiarificatore teso all’accertamento della verità aiutando separare le responsabilità tra il movimento sano e le infiltrazioni vandaliche. Nella veste di Sindaco di Venezia al tempo del colpo dei “serenissimi” al campanile di San Marco anche Cacciari si costituì parte civile per meglio far comprendere che più che di fronte a terroristi ci si trovava davanti ad un gesto di balordi.

La seconda domanda chiedeva a Massimo Cacciari come vedeva Genova in questo periodo di trasformazione anche in relazione al mutato contesto Europeo.
Il professore inizia a svolgere un’analisi della situazione presente e del recente passato di Genova che per ultima ha attraversato ed èd in via di superamento della sofferta fase della de-industrializzazione. Ormai questa fase dovrebbe essere lentamente superata. Questo fenomeno aveva coinvolto già negli anno ottanta grandi città Europee. Genova si rifugiò in un arroccamento con un’eccessiva mentalità conservatrice che ritardarono il processo di rinnovamento.
Attualmente siamo in una fase di superamento di questo grave empasse con i positivi risultati della riqualificazione urbanistica ed il rinnovo dell’immagine complessiva della città con la creazione di centri tecnologici avanzati di notevole interesse e la riscoperta del turismo. Il modello per Genova secondo Massimo Cacciari deve essere simile alla città di Barcellona. Oggi c’è la necessità di realizzare progetti elaborati e polivalenti guardandosi dai rischi del gigantismo e dei megaprogetti. Per Genova giusto articolare progetti di media grandezza rispettosi anche delle caratteristiche spaziali della realtà ligure.
La grande sfida di Genova è sulla progettualità e la capacità di costruire un futuro originale e sostenibile.

Mario Paternostro formula la terza domanda considerando che spesso il centrosinistra cade nelle provocazioni del Capo del governo Silvio Berlusconi abbandonandosi a reazioni esagerate e poco coordinate ma in realtà non c’è unità e non si parla di programmi.
Cacciari, in premessa fa rilevare che spesso chi è costantemente oggetto di provocazioni come nel caso del centrosinistra è difficile non reagire. Il Centro sinistra deve liberarsi di un vero e proprio effetto ipnotico ovvero non deve reagire alla provocazioni ma agire politicamente per costruire un’alternativa seria e credibile. Un primo passo è stato compiuto con la faticosa realizzazione della Lista Unitaria ma questa deve avere a suo conforto un programma completo ed esauriente. Un primo documento fondamentale a cui fare riferimento IL MANIFESTO DI PRODI SULL’EUROPA. Questo importante documento indica le priorità. Bisogna sviluppare con serietà, realismo e competenza previdenza, assistenza e scuola. Le promesse demagogiche di riduzione delle tasse in questa congiuntura promesse dal governo Berlusconi sono irrealizzabili ed anzi produrranno l’aumento della tassazione a causa dei tagli alle regioni e agli enti locali che aumenteranno la loro pressione fiscale. Bisogna portare avanti con coraggio e forza le tematiche dello Stato sociale, delle riforme istituzionali. A livello europeo istituzioni come la BCE necessitano di un interlocutore politico europeo come hanno le banche centrali a livello nazionale.

Seguono alcune interessanti domande che toccano temi di alto profilo culturale e filosofico e Massimo Cacciari indirizza il più grande male della politica nel declino della centralità della politica e della premieneza dell’elemento tecnologico, scientifico ed economico tanto che si pone inquietante la domanda ma la politica conta ancora? Reagire con le vecchie forme della politica è impernsabile proprio perché nell’era della globalizzazione lo stesso tessuto sociale si è profondamente diversificato e mutato. Cacciari fa ancora rilevare che purtroppo il centorisinistra ha perso, non tanto per la forza del suo avversario, ma per la sua afasia programmatica e sfacelo organizzativo nelle elezioni del 2001. Purtroppo Berlusconi manda un messaggio molto recepito la politica è una cosa sporca non ve né occupate ed arricchitevi , fate affari, proponendo un minimalismo egoistico tanto caro ai neo radicali di destra USA.
Questa ideologia è buona nel produrre ricchezza ma ha dei limiti nel ridistribuirla emergono dati inquietanti anche negli USA dove 18.000 famiglie hannoil 20 % dell’intera ricchezza della nazione mentre in USA albergano circa 45 milioni di Homeless ed il ceto medio è in via di rapido impoverimento. Questi aspetti emergono anche nelle attuali primarie per le elezioni presidenziali USA.

Segue una domanda sulle prospettive dell’innovazione e della ricerca con la nascita proprio a Genova dell’Istituto Italiano di tecnologia nelle intenzione dei fondatori slegato dalle rigidità della burocrazia universitaria. E’ questa istituzione una reale innovazione? Massimo Cacciari replica che “qualunque progetto serio di ricerca non può che essere concepito a livello europeo” tentativi di singoli paesi ormai sono risibili. Questo Istituto è l’ennesimo siparietto per coprire lo smantellamento delle Università ma così si crea un danno irreparabile invece di razionalizzare le indubbie difficoltà che affliggono il sistema della ricerca universitaria.
Un altro grave elemento di preoccupazione è il crollo degli iscritti alle facoltà scientifiche questo è emblematico di come il nostro sistema universitario abbia completamente perso di attrattiva mentre in passato nelle università italiane venivano a studiate tutti i rampolli dell’alta borghesia del Sud America oggi questi stessi rampolli studiano negli atenei USA.

Un’altra importante questione era l’oscillazione e le convergenze e divergenze ricorrente tra cattolici di centrodetrsa e di centrosinistra ma a giudizio di Cacciari una nuova DC aggregato di massa partito di riferimento dei cattolici è tramontato per sempre. Altra cosa è l’eventuale convergenza di gruppi cattolici da uno schieramento all’altro eventualità tutt’altro da escludere.

Cacciari illustra come anche il sistema delle comunicazioni dei mass media è il principale peccato omissiva che sconta il centrosinistra che doveva superare il duopolio sciagurato RAI FINVEST anzi ormai il Cavaliere ha avuto per poco prezzo anche il dominio sulla RAI. E’ comunque fare ancora politica con successo anche senza televisioni. Ad esempio nel 1993 il candidato della Lega a sindaco di Venezia rovale di Cacciari in quell’occasione senza particolari mezzi totalizzò il 35% dei voti.

Un'altra questione della massima gravità ed importanza è connessa alla crisi del sistema formativo italiano. L’idea che la scuola sia al servizio di un sistema economico presente è superficiale e sbagliata in quanto contrasta con la mutevolezza dei nostri tempi. E’ una visione anacronistica della formazione come l’estremizzazione e semplificazione delle tre I Informatica, Inglese e Impresa. Oggi in questo assetto così diversificato ed in rapido mutamento è quello di creare dei veri liberi professionisti. Sempre più persone in un’età critica per una riqualificazione vengono espulse dal mondo produttivo. E’ necessario perciò realizzare la formazione permanente.

La lusinga della destra impolitica e di Silvio berlusconi è riassumibile nello slogan “io sono come voi” nell’identificazxioone tra rappresentati e rappresentante che se diviene totale è mla fine della democrazia rappresentativa.
Tra le ultime domande c’è quella sulle ragioni del comitato trasversale che vuole le primarie nel centrosinistra. Cacciarti è pienamente favorevole al sistema delle primarie.Lo definisce un bellissimo esempio di democrazia che ci viene dagli USA. Massimo Cacciari auspica addirittura una legge che obblighi a svolgere le primarie. A tale proposito cita una trascorsa proposta pubblicata sulla rivista di micormega.

Conclude l’incontro la domanda posta dal moderatore e Presidente dell’Associaizone L’Europa che vogliamo avv. Mario Epifani che chiede quale soggetto politico Cacciarui vede scaturire dal “triciclo” e quale il suo impegno in merito?
Questo è un soggetto che nasce dallo sforzo comune dei DS e della Margherita e di altre aggregazioni minori che vuole avere una dimesione europea. Un partito con nuove competenze aperto alla Società civile odierna tenendo conto che si confrontano due concezioni profondamente diverse tra questo centrosinistra e le destre.







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Socio fondatore del Gruppo di Volpedo e del Network per il socialismo europeo .