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GLOBALIZZAZIONE SOLIDALE

TITOLO

Io non dimentico - Il Popolo Armeno

DATA PUBBLICAZIONE

30/11/2019

LUOGO

Sabato 30 novembre 2019 -ore 16,30 a Chiavari




Sabato 30 novembre 2019 -ore 16,30
presso Sala Conferenze
Hotel Stella Marina
a Chiavari in via Millo


Io non dimentico - Il Popolo Armeno
La sua cultura – il genocidio


Coordina: Giovanni Lagomarsino -giornalista

Introduce: Riccardo Pagliettini – referente FIAP

Saluti di

Giovanni Boitano - consigliere regionale Liguria

Luigi Fasce- Presidente Circolo Calogero Capitini



Relazioni di

Ugo Armenti : la Nazione Armena-Cultura del popolo Armeno.
Armeni il genocidio ma non solo. Comunità di popolo tenuta assieme dalla lingua armeno indoeuropea.
Letizia Leonardi: La lingua di Dio. Storia del popolo Armeno. Riconoscimento dell'eccidio armeno da parte delle istituzioni, manca ancora il parlamento italiano.


Tema che a distanza di oltre un secolo continua ad essere sottaciuto e poco conosciuto. Addirittura la Turchia che ne è responsabile continua a negarlo. Un milione e 500mila morti a fronte di una popolazione di circa 2 milioni di abitanti. Buona parte di questi durante una traversata del deserto, siamo nel 1915, che aveva quale meta solo la morte. Quanti hanno potuto sono fuggiti in varie parti del mondo, compresa l’Italia.

Ugo Armenti ha parlato della lingua armena, una lingua difficile, ritenuta “La lingua di Dio”. A Letizia Leonardi il compito di spiegare i motivi che hanno portato al genocidio, alla devastazione di chiese, case e villaggi ma soprattutto a quella marcia forzata nel deserto diventata ben presto la “Marcia della morte”.

Non solo genocidio di morti ma anche genocidio bianco con dissoluzione culturale. Solo la lingua e tradizioni li ha tenuti assieme con identità comunità. La Turchia non solo non riconosce ancora il genocidio invece ha leggi che puniscono coloro che lo affermano.



Libri ricordati negli interventi:


'Mayrig' di Henri Verneuil: Tradotto dal francese da Letizia Leonardi.
Parzialmente autobiografico il libro è la rievocazione dell'infanzia di un piccolo emigrato armeno; una grande catena di amicizia che richiedeva un seguito; un seguito al film che porta lo stesso titolo. L'anno 1985 non fu quello del suo trentatreesimo film, ma l'anno del suo primo libro, scritto per Éditions Robert Laffont di Parigi.

'La masseria delle allodole'di Antonia Asrlan:

Storia di una famiglia armena emigrata in Francia a Marsiglia. Potente romanzo che contribuisce a diffondere la conoscenza di eventi storici importanti come l’eccidio degli Armeni.

'Il chicco acre della melagrana' di Autrice Letizia Leonardi e Kevork Orfalian.

Narrazione sulla vita e le esperienze in carcere di un armeno, Kevork Orfalian. La storia deve annoverare questa testimonianza nell'elenco infinito delle aberrazioni inflitte al popolo armeno. Per non dimenticare.
'I quaranta giorni del Mussa Dagh' di Franz Werfel
Il romanzo narra epicamente il tragico destino degli armeni, in eterno contrasto con i turchi e con il grande impero ottomano. Verso la fine del luglio 1915 circa cinquemila armeni perseguitati dai turchi si rifugiarono sul massiccio del Mussa Dagh, a nord della baia di Antiochia. Fino ai primi di settembre riuscirono a tenere testa agli aggressori ma poi, cominciando a scarseggiare gli approvvigionamenti e le munizioni, sarebbero sicuramente stati sconfitti se non fossero riusciti a segnalare le loro terribili condizioni a un incrociatore francese.


Dibattito

Interventi di Costanza Matteini:

siamo stati in Armenia e ho visitato il monumento all'alfabeto e il museo dell'inventore dell'alfabeto armeno. L'Armenia è diventata cristiana anche prima di Roma.
Sul linguaggio... e identificazione però evviva l'esperanto.


Maria Antonietta Calabrese:

Evviva Aznavour che ha ricordato il genocidio con la sua canzone "Ils sont tombé".


 

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Socio fondatore del Gruppo di Volpedo e del Network per il socialismo europeo .