La riflessione ha preso lo spunto da una contestazione fatta all'Esecutivo della Rete dei cittadini pe l'Ulivo che ha preso posizione sulla questione dei nostro soldati in Irak, posizione in cui si sostiene la giustezza della richiesta di ritirare i nostri soldati i nostri soldati entro il 30 giusgno p.v.
Care formichine della Rete,
a mia volta ho profondamente riflettuto sulle riflessioni di Stefano Facchi sebbenesia in completo disaccordo con le sue considerazioni. Chiarisco che non lo conosco personalmente così come non conosco personalmente quasi nessuno degli amici della rete, (ma questo è il bello perché non si corre il rischio di 'transfert negativi ad personam' e il dibattito si focalizza inevitabilmente,
come deve essere, sui contenuti di pensiero espressi dai dialoganti in Rete). Certo l'accorato appello è un sintomo di qualcosa che non va o che non è chiaro sul ruolo della Rete dei cittadini breitling replica per l'Ulivo.
D'accordo col 'volemose bene' - legame affettivo - tra di noidell'Ulivo, comunque (di qui l'esortazione a svolgere il ruolo diformichine tessitrici), ma anche e soprattutto, a mio avviso - per utilizzare una metafora più acconcia alle formichine - per sviluppare il ruolo di portatrici di pagliuzze di saggezza unificanti. Ma su quali assunti ?
Per scoprirlo mi sono andato a rileggere il nostro anifesto
originario.
Ho dunque verificato che il nostro Obiettivo è quello di sollecitare la convocazione di una costituente
per l'Ulivo e arrivare a un soggetto federativo unito dal collante
ideologico individuato nella nostra Carta Costituzionale e
sostanzialmente sui due valori cardine della sinistra: Liberta e
Solidarietà.
1) Quanto sopra indicato basta per stabilire la scelta di votare si o votare no al permanere nostri soldati in Irak ? Certamente.
L'esigenza di dire lo nostra ? tutte le volte che si ritiene giusto!
Ma prima di dire la mia in proposito penso sia meglio porsi una seconda domanda, di fondo, sulla nostra identità per avere a disposizione un valido criterio per aiutare la gestazione dell'Ulivo.
2) Basta questo quadro di riferimento su esposto per dare un minimo di comune denominatore tra tutti i Partiti che costituiscono l'Ulivo ? E consente oggi dopo il Convegno di fine febbraio 2004 del PRC a Venezia 'Per una nuova identità della sinistra alternativa' di stabilire i punti di convergenza e i punti replica horloges di divergenza con Rifondazione ?
Per quanto riguarda la seconda domanda la risposta è decisamente ancora NO.
Ambiguità e costante distorsione del linguaggio le parole
chiave che spiegano le nostre difficoltà a dare contributi
determinanti al raggiungimento del nostro obiettivo: il soggetto federativo dell'Ulivo.
Chi mai conosce a fondo la nostra carta costituzionale e soprattutto chi si è dato pena di tradurre in semplice e chiara sintesi le idee-forza costitutive della Carta, ovvero l'ideologia che sottende la nostra Costituzione ? Anche i due valori cardine citati di Libertà-Solidarietà è stato chiarito a cosa corrispondono in chiave ideologica ?
A mio avviso tanto la Costituzione Italiana quanto i due valori di riferimento citati, piaccia o non piaccia, corrispondono al pensiero liberalsocialista.
Ma tant'è, oggi, tanto nel campo della sinistra che in quello della destra va di moda l'ambiguità e l'uso distorto del linguaggio.
Missione di pace invece di supporto militare alleato alla guerra preventiva decisa unilateralmente dagli USA di Bush. Anche l'abusato termine Orologi Replica riformista è usato per frastornare le menti delle persone.
Eppure originariamente, tanto se messo in atto dalle destre (Bismark) tanto messo in atto dalle sinistre riformiste (socialdemocratiche) era pur sempre servito per allargare i diritti sociali delle classi meno abbienti. Ora il termine viene usato anche per metter in atto vere e proprie contro-riforme, ovvero per replicas rolex restringere i diritti sociali delle persone più povere.
Eppure attualmente - dopo il 1989 - siamo di fronte a due sole possibili declinazioni dell'unico modello occidentale
liberaldemocratico di società.
L'Ulivo rappresenta la versione progressista-solidaristica-
ambientalista ovvero liberalsocialista integrato dalla visione ambientalista di matrice Europea (con tutte
le possibili torsioni e tentativi di sfaldamento dovuti agli attuali governi di destra).
Il Polo di centrodestra rappresenta la versione liberista (FI) conservatrice (UDC) - con frange schizofreniche (Lega), che si inchina all'egemonia imperialista di Bush.
Se così è, che senso ha più parlare di riformisti e sinistre radicali dell'Ulivo.
Meno ancora ha più senso parlare di centristi o di moderati.
I centristi, ovvero ex DC, avevano pur sempre come quadro di riferimento la nostra Carta costituzionale (ma gestita fintanto che è stato loro possibile in versione cattolica bonariamente egemonica), la stessa costituzione (costellazione di principi e valori socialdemocratici ovvero liberlsocialisti) che abbiamo posto, come Rete dei cittadini per l'Ulivo, come nostro collante ideologico. Ma la complessa formulazione della stessa si presta a interpretazioni assai divergenti, tanto che Berlusconi
ne fornisce una lettura Bolscevica ! Bolscevica ? assimilarlo ottusamente comunismo e socialdemocrazia. Però è vero che la Carta costituzionale italiana è 'applicazione giuridica del Manifesto liberalsocialista.
Perché non dirlo forte e chiaro e andare a spiegare articolo per articolo cosa vuol dire per i cittadini italiani in termini di diritti umani, civili e sociali ?
Nossignore rolex replica, Parisi al congresso di DL - La Margherita afferma "Nel bipolarismo non esistono partiti di centro. Esistono partiti di una stessa coalizione che si pongono il problema del governo. E propone il modello di partito deideologizzato lontano da come lo concepiscono
gli ex dc."
E' mai possibile una simile accusa. Proprio agli ex DC che hanno fatto scuola di interclassismo a-ideologico se non si tenesse conto della Costituzione Italiana che hanno contribuito a fondare che non è per nulla a-ideologica.
Due soli esempi emblematici
Art. 41.
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Art. 46.
Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e replique montre de luxe nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.
Articoli che Berlusconi definisce ricavati direttamente dalla costituzione dell'ex URSS. E' falso, ma è vero che sono di matrice socialdemocratica.
DL - La Margherita è nata a Parma con una carta dei Principi e Valori che la assimila sostanzialmente a un partito Liberaldemocratico (tuttavia essendo per principio costituente radicato nell'Ulivo non può che corrispondere a un partito di stampo Liberalsocialista), sebbene l'attuale congresso di Rimini ne abbia sancito, di fatto, la
preminenza cattolica. Evidentemente trattasi degli epigoni della componente della sinistra DC (Moro, Donat Cattin, ecc)e con i quali è da lungo tempo possibile la convivenza e un comune fruttuoso lavoro in futuro . Doveva diventare una delle due gambe (meglio uno dei due cardini) dell'Ulivo, l'altro cardine è costituito dallo schieramento socialista (DS-SDI). Tanto che sono proprio questi tre Partiti (DL - SDI - DS + Repubblicani Europei) che compongono la
Lista Prodi e che Ugo Intini indica come culture politiche compatibili con profonde radici del riformismo europeo: cristiana, liberale e socialista. Poteva benissimo dire anche socialdemocratiche o liberalsocialiste replicas relojes lujo, ma tant'è oggi in Italia nell'Ulivo va di moda il linguaggio ambiguo.
Possono essere omogenee solo in chiave liberalsocialista senza che se ne abbiano a male i cattolici, perché il popolo dei cristiani delle Chiese Evangeliche non se ne sono mai dispiaciuti di essere socialdemocratici. (vedi manifesto Liberalsocialista del 1941)
I moderati. Chi sono in questo conteso i moderati ?
Oggi questi moderati che difendono la Costituzione per Berlusconi, come abbiamo già detto, sono Bolscevici. Poco male se la confusione in testa la avesse solo lui, ma il problema è che la confusione attuale nasce dall'ambiguità nostra, dell'Ulivo.
Per contro, in termini teorici, attualmente, anche il PRC di Bertinotti,replica watches uk ripudiando la violenza come strumento di lotta di classe si colloca tra i moderati di sinistra e tuttavia, secondo il loro dire, pacificamente alternativi - tout court - al modello liberaldemocratico di società occidentale tanto declinato a destra (liberismo) tanto declinato a sinistra (liberalsocialismo). Appena ci diranno in cosa consiste il loro modello mondiale di società
comunista-pacifista in termini concreti prenderemo in seria
considerazione il loro obiettivo. Ma intanto, nessuno vieta su questi presupposti, nei tempi medio-brevi, che si possa collaborare tanto all'opposizione oggi quanto al governo domani.
Se questa analisi è corretta la Rete dei Cittadini per l'Ulivo ha valide ragioni ideali, per esortare a svolgere attivamente il ruolo di tessitore tra le parti e farsi portatore di chiarimento ideologico interno per l'unica alternativa possibile, quella della sinistra liberale ovvero liberalsocialista, ben integrata con la cultura ambientalista, rispetto alla ottusa e reazionaria destra
liberista attualmente in auge in Italia con Berlusconi e negli USA con Bush.
Ho iniziato questa riflessione prima dell' esito delle elezioni spagnole e ora che conosco i risultati penso che l'ambiguità del nostro Ulivo in termini ideologici si confermi il primo nostro
problema da risolvere. Sul lungo percorso se la bugia non paga (la Spagna insegna) non paga nemmeno l'ambiguità.
Su questo sfondo vediamo ora quali sono i motivi nascosti che rendono tanto litigiosi i partiti che compongono l'Ulivo e impediscono di raggiungere il nostro obiettivo minimale di soggetto federativo.
Primo motivo di basso profilo, ma molto disturbante, la sete di potere dei replique montre de luxe singoli capi dei Partiti che compongono l'Ulivo e delle élites oligarchiche che li sorreggono. Elites oligarchiche che a loro volta vengono sostenute da cricche di potere locali che hanno ben poco da spartire con ideali e valori cristiani, liberali e socialisti. Emblematica a questo riguardo è la situazione di DL - La
Margherita che ha eletto Rutelli per acclamazione. Ma che dal dibattito congressuale è palpabile la schizofrenia ideologica e la mera lotta per il potere fine a se stesso.
Secondo motivo, nostalgiche prospettive trasversali per fare di DL - La Margherita una nuova DC assieme ai fratelli di AP e quelli separati di UDC e di parte (cattolica) di Forza Italia.
Rispetto a questo disegno è altrettanto chiaro che la lista Prodi si muove nella prospettiva opposta: fondare il nucleo portante dell'Ulivo composto dalle tre principali culture politiche: cristiana, socialista, liberale, per garantire un solido e credibile Governo del Paese progressista-riformista di centrosinistra in alternativa all'attuale sconcio mal governo reazionario-schizofrenico-truffaldino di centrodestra. Con un solo rischio, che lo sbandierato
riformismo senza aggettivazione solidale possa diventare biecamente liberista. Si spera che il Manifesto Prodi che sta a fondamento di questa aggregazione riformista e il programma Amato, in via di definizione. scongiurino definitivamente questo possibile tradimento.
Ma anche questa giusta prospettiva della lista Prodi non può essere utilizzata per dividere le altre anime dell'Ulivo, tanto quelle di sinistra che impropriamente vengono definite 'radicali' così come
quelle che assai di recente vengono definite 'alternative'.
Un discorso a parte va fatto per gli ex DC di DL-Margherita e AP che per un verso non possono altro che riconoscersi nella radice solidaristica della Carta Costituzionale ma che non possono trovarsia proprio agio nell'area progressista, per definizione laica e di sinistra.
E' evidente che nei due Valori-cardine dell'Ulivo libertà-solidarietà resta una potenziale contrapposizione - che può essere sanata solo in una nitida visione laica-rogressista - ma che nell'attuale momento di deriva cattolico conservatrice - la legge sulla fecondazione
assistita (vedi posizione Rutelli) è una spia significativa - che genera spaccatura progressista/conservazione all'interno dell'Ulivo e
non solo. I Cattolici italiani che si definiscono democratici all'interno dell'Ulivo dovrebbero sentirsi politicamente laici almeno come lo è stato De Gasperi nei lontani anni 50; ma soprattutto dovrebbero sentirsi, così come i loro fratelli (perché mai separati
?), Protestanti, liberi di interpretare le questioni attinenti la società con scienza e coscienza individuale, quindi senza mediazione alcuna da parte di qualsivoglia gerarchia cattolica, Papa compreso.
Concludendo, c'è un sufficiente e coerente collante ideologico di riferimento che si incardina su Costituzione e i valori di libertà e solidarietà che tuttavia vanno tradotti con estrema chiarezza in termini specificatamente ideologici e nella fattispecie in termini liberalsocialisti per poter avere, se non proprio nell'immediato, un
solido e coerente Ulivo federato: AP - Lista riformista (Prodi) - Verdi - Comunisti Italiani.
Oltre a ciò, viste replique montre le attuali posizioni di Rifondazione si può anche prevedere un organismo di raccordo
stabile con PRC tanto all'opposizione tanto impegnati assieme in un futuro governo del Paese. Resta solo la spina nel fianco del conservatorismo cattolico. Pazienza, nella speranza che venga superato almeno all'interno dell'Ulivo.
Ma riepiloghiamo per maggior chiarezza le possibili ragioni della diaspora ulivista:
a) alcuni dirigenti nazionali che compongono l'Ulivo, quali cinici professionisti della politica remano contro il nostro primario obiettivo, quello del soggetto federativo, per mantenere egoisticamente, le attuali rendite di posizione acquisite all'interno della loro nicchia di potere;
b) altri remano contro la federazione dell'Ulivo per opposte mire:
1)Mastella e C. (compreso Rutelli diventato referente anche dei cattolici conservatori) per ricreare la nuova DC;
2) Correntone DS , Verdi Comunisti Italiani per ricreare il nuovo PCI.
Mi sembrano tutte pessime replica breitling e irrealistiche motivazioni per essere contro l'Ulivo soggetto federativo. Noi della Rete dei cittadini per l'Ulivo di fronte a queste bieche e antistoriche posizioni dobbiamo essere, nella chiarezza ideologica indicata, decisamente contro. Su
questo c'è poco da tessere c'è solo da smascherare e contrastare cinici e nostalgici.
In base a quanto riflettuto sulla questione di fondo è forse possibile come Rete dei Cittadini per l'Ulivo, ora come ora,rispondere alla specifica domanda sull'Irak ? Occasione che ha dato
origine all'intervento di Stefano Facchi.
Per il momento i fatti dicono che per i Partiti che compongono l'Ulivo, fintanto che non saranno sciolte le questioni sopra indicate, in molte occasioni non saranno possibili scelte omogenee, meno che meno in politica estera. Il che non impedisce loro di dividersi atrocemente. Ma qualcuno può avere anche ragione ! La Rete
dei cittadini per l'Ulivo è anch'essa pienamente legittimata a prendere autonoma posizione su qualsivoglia questione. Che poi la scelta coincida con una delle parti in conflitto è da mettere in conto. Mica siamo notai!
Personalmente sull'argomento Irak mi trovo d'accordo con la posizione assunta dal nostro esecutivo.
Le ragioni politiche stanno nell'insieme dei ragionamenti fatti sopra e che si possono così sintetizzare: siamo complessivamente l'Ulivo liberalsocialista con la vocazione di contrastare il polarismo del liberista Bush (conservatore della destra estrema) e la sua politica
imperialista con tutte le implicanze che ne conseguono e valorizzare il ruolo dell'ONU e il multipolarismo mondiale.
Poi c'è la ragione tranciante indicata nella nostra Carta Costituzionale all'
"Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri
Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce
le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."
Carta Costituzione che abbiamo indicato come nostro
quadro di riferimento certo!
Chiarire, chiarire, chiarire ! per decidere .....
La Vostra formichina parlante
Luigi Fasce
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Luigi Fasce
luigi@fasce.it
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