www.circolocalogerocapitini.it

CULTURA POLITICA

TITOLO

Manifesto per l’area liberalsocialista dell’ Unione
  Proponenti: Giuliano Boffardi, Luigi Fasce, Paolo Fasce, Costanza Matteini, Claudio Nicolini, Salvatore Obino, Sebastiano Ponte, Andrea Zerbo
DATA 17/09/2005
LUOGO Genova

Noi, eredi e propugnatori delle grandi tradizioni liberal-socialiste e repubblicane, affermiamo che la volontà di costruire una società più giusta e più libera chiama all’appello il nostro impegno civile declinato in scelte di indirizzo, chiare non meno che strategicamente orientate. Valori morali che si attualizzano in azioni concrete.

Noi, cittadini italiani, europei e dell’occidente - donne e uomini – grazie soprattutto all’evoluzione del pensiero umano nell’arco di almeno 5 secoli (dall’Umanesimo all’illuminismo e fino all’alba del terzo millennio) abbiamo ideato e attuato il grande evento epocale moderno chiamato democrazia.
Ne riaffermiamo solennemente i principi di libertà, uguaglianza e fraternità, in senso liberalsocialista, dunque laico, progressista, ecologista.
Pienamente consapevoli, con Giovanni Sartori, che il Mercato è miope !
Pienamente consapevoli con Paolo Sylos Labini che la Sinistra ha bisogno di recuperare "il coraggio dell'utopia" !
Ciononostante, dopo il 1989 abbiamo progressivamente assistito alla crisi (se congiunturale o strutturale dipende solo da noi) di questo sistema di principi e valori che hanno sostanzialmente caratterizzato in senso liberale e socialista i sistemi politici del continente Europa (libertà coniugata con giustizia sociale) in presenza di stato sociale universale a tutela di diritti civili e promozione di diritti sociali e Stato impegnato direttamente in alcuni settori strategici per l’economia e erogatore di servizi essenziali al cittadino.

Noi avvertiamo nitidamente che le gravi minacce sono dovute a capi politici e religiosi, élites economiche oligarchiche, che rispolverando ideologie reazionarie, da una parte vogliono farci regredire a sistemi politici superati dalla storia dell’umanità e dall’altra vogliono imporre (suadendo, dissimulando mediaticamente, operando a livello legislativo, amministrativo, finanziario, economico) il cinico disegno di sfruttamento di masse sempre più numerose di persone in gravissimo stato inferiorità nella morsa di avverse condizioni ambientali, con asfittiche condizioni socio-economiche e impaludate da arcaiche culture, contando fiducioso sull’esplosione demografica (Cina,India, Africa sub Sahariana) senza preoccuparsi minimamente della catastrofe ecologica incombente su tutte le forme viventi del pianeta.

Dunque dobbiamo e vogliamo ergerci decisamente contro

• il riaffermarsi tracotante di sistemi di pensiero che aggrediscono i fondamenti della nostra civiltà, figlia dell’Umanesimo e dell’Illuminismo, contestandone gli aspetti connotativi più preziosi e irrinunciabili: i diritti universali, la legalità, la laicità, la libera determinazione dell’opinione, la dignità umana;

• l’imporsi di un’ideologia economica pervasiva (il “pensiero unico” della globalizzazione finanziaria) che impone l’assiomatica dell’interesse devastando Uomo e Ambiente:
-devastando l’Uomo sottraendogli le preziose legature di solidarietà e fiducia
reciproca, tagliando le reti di protezione sociale che liberavano le persone
dalla tirannia dell’incertezza e rendevano sostanziali i diritti di cittadinanza;
-devastando il sistema ecologico di cui l’Essere Umano fa parte e ne
dipende integralmente;

• chi, all’insegna dell’insensato puro liberismo, insidia il “modello di economia sociale di mercato”(previsto in maniera lungimirante dall’art. 41 della nostra Costituzione) che avvia intere Società al declino.


• l’opacizzazione dei processi decisionali pubblici, conseguenti all’usura dello Stato-nazione come grande soggetto della regolazione inclusiva, cui si aggiunge il declino di una forma-partito che ormai smarrisce la sua natura di agenzia per la partecipazione trasformandosi in un soggetto autoreferenziale al servizio dei personali disegni di nomenklature verticistiche (non di rado colluse con i “signori del denaro”);


Noi, che non accettiamo di soccombere alla marea di barbarie montante, riteniamo che proprio nei fondamenti della civiltà democratica, liberal-socialista e repubblicana sono presenti gli anticorpi per una Grande Politica di Riscossa: le armi della critica e della distinzione.
Una politica laica e di sinistra - dunque - parte dalla netta delimitazione dei confini; la distinzione tra noi e chi è altro da noi, con cui non è possibile mediare e/o negoziare. Con cui è possibile solo un netto e franco confronto politico.
Dunque, siamo fieri avversari di:

• neocon, ossia chi ripropone un’idea di politica come “pura tecnologia del potere”;

• neolib, ossia i propagandistici del mito illusorio del “mercato autoregolato” secondo cui “la società non esiste”, strumento della guerra non dichiarata dei ricchi contro i poveri. Che in occidente ha diffuso precarietà chiamandola flessibilità e ad Oriente determina il ritorno a forme orrende di lavoro servile, tendente alla schiavitù;

• teocon, ossia i nuovi crociati che - dietro lo spauracchio dello “scontro di civiltà” - perseguono l’imposizione di un nuovo oscurantismo all’insegna della sessuofobia e di un ritorno al papismo.


Un grande poeta-filosofo italiano scrisse che ogni epoca è tempo di transizione verso qualcosa. Sta al nostro impegno, al nostro incrollabile impegno e alle politiche che sapremo elaborare l’esito, buono o cattivo, che l’attuale rolex replica watches transizione avrà.





Elenco argomenti

Socio fondatore del Gruppo di Volpedo e del Network per il socialismo europeo .